L'isola del sogno. E' forse giunto il tempo di utopie, in un momento di profonda sfiducia nei grandi ideali civili e nei valori umani. Tornare alle pagine di Cervantes, alla grande tradizione dell'idealismo poetico capace di dare senso alle piccole cose, di scoprire i legami tra la realtà e il sogno, può cambiare la qualità della nostra vita, costretta tra banalità e materialità, dando spazio alla fantasia, al gioco, alla magnanimità di cuore. Alcuni personaggi, nel corso della Letteratura, sono diventati così potenti da scardinarsi dalle macchie disordinate della carta stampata, per diventare qualcosa di totalmente nuovo e indipendente. Alcuni personaggi prendono vita, si sviluppano al di fuori della gabbia dell'ideazione originaria, quasi sfuggendo le briglie imposte dal primo creatore, si espandono in campi e lingue sconosciute, di fatto reinventando se stessi, contestualizzandosi a nuove realtà. "El ingenioso hidalgo Don Quixote de la Mancha" incarna l'eroe ribelle e, per questo, è stato rielaborato e riscritto, nella sua totalità o in una sua parte: nella stessa Letteratura, nella Musica, nell'Opera e nel Balletto. La versione più celebre del Balletto è quella del coreografo Marius Petipa, maître dei Balletti Imperiali dello Zar, sulla musica di Ludwig Minkus, rappresentata per la prima volta il 14 dicembre 1869 al Teatro Bolshoi. Molti sono i coreografi che si sono confrontati con questo grande classico, ma è il grande Rudolf Nureyev a modificare la struttura coreografica del Don Chisciotte, trasformando i personaggi principali in maschere burlesche e divertenti, in cui sono chiari i riferimenti alla Commedia dell'Arte, coinvolte in un carosello di feste spagnoleggianti e serenate notturne, in un acceso dialogo sensuale e audace che incanta. Il successo di Don Chisciotte ha valicato ogni possibile confine, si è contaminato ed evoluto, diventando continua rappresentazione di se stesso, ormai topos letterario e base fertile di quella chimera dalle molteplici forme che è la cultura occidentale.